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Republica NAPOLI - I tre ghost scout che mappano i luoghi fantasma della Campania

di PAOLO DE LUCA e ALESSANDRO VACCARO

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I tre ghost scout che mappano i luoghi fantasma della Campania
 
come è avvenuto per la zona industriale di Bagnoli o per i tabacchifici della Piana del Sele.
Ogni sito ha una sua storia. Spesso dimenticata e, talvolta, inedita. È il caso dell'ex base Nato di Montevergine, oggi un cumulo di torri e ferraglia dismessa tra prati e pinete. Nel sottosuolo c'è un reticolato di tunnel segreti non censiti ufficialmente. Né si sa a cosa servissero precisamente. Muniti di torcia e mascherine antipolvere, i tre "ghost scout" li hanno esplorati e fotografati. Si tratta di gallerie lunghe decine di metri con pareti e soffitti rinforzati. Sui lati, tubature arrugginite dai contatori ancora funzionanti e vecchie batterie.
Gran parte degli abitanti giù in paese non ne è a conoscenza. Ma sia loro che Jim, un ex militare americano di stanza a Montevergine, che i ragazzi hanno poi rintracciato, parlano di camionette che durante la guerra fredda trasportavano armi, forse missili, verso la base. Il tunnel era probabilmente un deposito segreto costruito negli anni Cinquanta, per fronteggiare le tanto paventate invasioni sovietiche. Quanti altri ce ne sono ancora? La ricerca prosegue. "Per noi è importante far sapere che questi luoghi esistono. Palpitano per qualche motivo, nonostante corsi e ricorsi storici premano per il loro silenzio", dice Sandro.
Suscitano forti emozioni anche le immagini della natura che riconquista a morsi il proprio spazio lungo le stradine deserte di Romagnano al Monte (Salerno), Conza della Campania (Avellino), Vairano Patenora (Caserta). Altri scatti mostrano indumenti e scarpe che ancora oggi giacciono sul pavimento di alcune case abbandonate nel centro storico di Apice, il paese sannita messo in ginocchio dal terremoto del 1962. Il percorso fotografico prosegue con un ritratto di Giuseppe Spagnuolo, l'ultimo abitante dell'antica Roscigno, nel Cilento. Colpiscono lo sguardo pensieroso dell'uomo, la sua lunga barba bianca e la pipa accesa: ricorda un personaggio d'altri tempi.
Sulla parete di una casa disabitata a Tocco Caudio, in provincia di Benevento, spiccano le figurine sbiadite di Enzo Bearzot, Nereo Rocco, Fulvio Bernardini e altri calciatori. "Sembra il set di una scena di vita quotidiana, magari la stanza di un ragazzino che appiccicava i suoi idoli sul muro della propria stanzetta", commenta Sandro. Con i suoi due amici è già in viaggio verso nuove avventure: "Ripercorreremo la storia della ferrovia dismessa Avellino-Rocchetta Sant'Antonio e della centrale nucleare del Garigliano, in provincia di Caserta. Siamo sempre a caccia di spazi ormai vuoti. Non arresi, ma pronti per essere resi".  

                        

(27 marzo 2013)

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